Fecondazione eterologa: oggi si può

Abbattuto il divieto alla fecondazione eterologa

Finalmente anche in Italia è possibile ricorrere alla fecondazione eterologa: la Corte Costituzionale ha finalmente riconosciuto il diritto delle coppie sterili di ricorrere a questa tecnica di fecondazione assistita, già praticata in molti paesi europei

Lo scorso 9 aprile la Corte Costituzionale ha emanato una sentenza, che, in caso di completa sterilità della coppia, abbatte il divieto, sancito dalla legge 40, di impiegare gameti (uovo o spermatozoo) appartenenti ad un donatore esterno: in particolare la Consulta ha dichiarato incostituzionali gli articoli, che prevedevano l’assoluto divieto di fecondazione eterologa e cospicue sanzioni economiche per i professionisti, che l’avessero comunque praticata (legge 40, art. 4 comma 3, art. 9 commi 1 e 3, art. 12 comma 1). Accogliendo i ricorsi presentati dai tribunali di Catania, Firenze e Milano, i giudici hanno così fatto cadere questa pesante discriminazione nei confronti di tutte le migliaia di coppie sterili, costrette a rinunciare al legittimo desiderio di genitorialità o ad “espatriare” per veder coronato il loro sogno. Lo stesso Presidente della Società Italiana Fertilità e Sterilità ha espresso, a ridosso della sentenza, la sua soddisfazione nel veder finalmente prevalere il buon senso in una materia così delicata, finora abbandonata a leggi retrograde e oscurantiste.

Fecondazione eterologa: chi può accedervi

La sentenza della Costituzione parla chiaro: possono ricorrere alla fecondazione eterologa solamente le coppie, laddove è stata diagnostica una sterilità completa e l’impiego di altre tecniche di fecondazione assistita non produce quindi risultati

La fecondazione eterologa non è ovviamente la soluzione privilegiata per i casi di difficoltà nella procreazione: alcune coppie rispondono in maniera adeguata a terapie “dolci” di fecondazione assistita, che utilizzano la fitoterapia andina e si avvalgono di stimolazioni dell’energia biofotonica per favorire la penetrazione dello spermatozoo nell’ovulo ed il corretto insediamento dell’embrione nell’utero; talvolta si rendono necessari interventi in laboratorio di manipolazione dei gameti (seme ed ovulo) appartenenti alla futura coppia genitoriale (si parla in questo caso di fecondazione omologa).

La fecondazione eterologa si rende però necessaria, quando uno dei due componenti della coppia presenti problemi di infertilità assoluta e non produca quindi più gameti: questi casi possono essere determinati da problemi genetici, da particolari trattamenti terapeutici come la chemioterapia ovvero essere legati a ragioni sconosciute; talvolta donne sofferenti di grave forme di endometriosi sono costrette a subire l’asportazione parziale dell’ovaio, talune presentano una menopausa precoce che impedisce loro di avere una naturale gravidanza oppure hanno superato l’età fertile.

In questo tipo di fecondazione assistita si ricorre perciò al seme o all’ovulo (ovodonazione) di un soggetto esterno, che rinuncia, all’atto stesso della donazione, ad ogni diritto sul nascituro. In caso di fecondazione eterologa la donazione avviene infatti in maniera assolutamente anonima e lo stesso donatore non verrà a sapere a quale coppia sia stato destinato il suo gamete: egli lascerà semplicemente il suo campione presso un centro specializzato (banche del seme), che lo conserverà fino all’utilizzo da parte dei beneficiari nel trattamento della fecondazione eterologa.

Come accedere alla fecondazione eterologa

Ora che la legge 40 è stata abrogata, anche le coppie italiane possono ricorrere alla fecondazione eterologa senza dover intraprendere viaggi della speranza all’estero: ma le cliniche italiane sono pronte per attuare questo tipo di fecondazione assistita?

Già nei primi giorni dopo la sentenza i medici italiani sono stati subissati dalle domande di coppie, desiderose di sottoporsi finalmente a questo trattamento di fecondazione assistita o che già avevano intrapreso la costosa strada della fecondazione eterologa in un paese estero e che chiedono l’opportunità di proseguire ora nel nostro paese.

Va subito precisato che le cliniche italiane sono da tempo preparate a praticare la fecondazione eterologa, poiché i gameti già vengono congelati e le tecniche sono quelle consuete della fecondazione omologa. Gli specialisti italiani, grazie ad un lungo percorso di studi e ad una preparazione affinata anche in numerose esperienze nei centri d’avanguardia internazionali dedicati alla fecondazione assistita, risultano anzi talvolta più qualificati dei colleghi stranieri per attuare nel migliori dei modi la fecondazione eterologa, sia per quanto riguarda gli aspetti strettamente relativi all’intervento sia nel supporto psicologico, offerto alla coppia chiamata ad una scelta comunque difficile.

Di più, scegliendo di effettuare la fecondazione eterologa in un centro specializzato italiano, si potrà contare su un sostegno continuativo da parte dello staff medico anche con il passare degli anni, qualora si avesse necessità di aiuto per spiegare al bambino che, sebbene uno dei suoi genitori biologici sia diverso, il loro amore e la loro dedizione fa di loro i suoi veri mamma e papà.

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